venerdì, novembre 25, 2005

La rivolta dei Golem

seduti in fila contro una rozza parete
le facce immerse in schermi baluginanti
molti già gobbi, altri senza scarpe
tutti comunque accecati dal sistema binario
vestiti di cenci nei nudi scantinati
a pigiare sui tasti e accarezzare il mouse
al servizio della follia millenaria
con il freddo nelle ossa e le fiamme in testa
succhiando la pappa verdognola
dal tubo di gomma calante dall'alto

decisero d'un tratto di dare l'input
a un pensiero tante volte espresso
ma mai realizzato: sollevatisi in sincronia
staccarono le spine, sciamarono fuori
nelle strade buie, violando il coprifuoco
sfiorarono guardinghi facciate d'amianto
ruppero le insegne all'argon del potere
cavalcarono l'ipertesto del terrore imposto
sodomizzando la fiducia degli abbienti
e sverginando bambinelle Nintendo

un esercito di cenciosi senzasperanza
occhi e cervello rovinati, eppur felici
di inalare l'aria gelida della civiltà
di suggere jazz e scoppi di poesia
appostati dietro finestre blindate di club
rifiorenti almeno per uno scampolo di notte
a contemplare l'umana complessità
prima di tornare, all'alba, ai terminal
e, riattivatili, proseguire la protesta
nel fondo più nero del bunker materno

mercoledì, novembre 23, 2005

E' un periodo di grande attività scribatoria. Sto finendo il romanzo di SF Città dell'Alfabeto, sto mettendo insieme una silloge di racconti in italiano a firma franc'O'brain e una in tedesco (quest'ultima in collaborazione con Sieglinde Breitschwerdt) e presto rinfrescherò le mie varie homepages inserendo nuovi scritti in prosa e poesia.

domenica, novembre 20, 2005

Newworld Machine - II

E' indicativo, se non addirittura tipico, di quello che ci attende: in un blog ho trovato la roboante scritta: "Le 7 tecnologie che cambieranno la nostra vita". Nessun'altra spiegazione. Faccio click sul link ivi presente , che riporta a un file in formato .pdf sul sito della Toshiba Computers e... mi si blocca la macchina.

martedì, novembre 01, 2005

Ricordi della Cortina di Ferro

Rivedendo mio fratello dopo tanti anni, torno ad ammirare un mio regalo che gli feci nel 1990, all'indomani della Caduta del Muro: uno stemma sovietico, che comprai nell'allora "Zona della Morte" tra Berlino Ovest e Berlino Est. Mein Gott, quanto tempo è passato! L'intera Europa Orientale si è nel frattempo trasfigurata a colpi di glasnost e di globalizzazione, l'Impero Sovietico si è vieppiù sfaldato, e del fascino dei film di spionaggio nessuna traccia più. Ora abbiamo le colf estoni e lettoni a casa nostra e minorenni rumene, moldave e ucraine al servizio dell'amore appena dietro l'angolo di casa. Per un viaggio a Praga, Budapest o San Pietroburgo non abbiamo più bisogno di chissà quali pratiche burocratiche e a Napoli (come mi raccontano) ci sono le polacche che lavano i vetri ai semafori.
Ancora quindici anni fa, passavo, insieme ad Andreas, attraverso una breccia nel Muro e guardavo negli occhi i Grenzpolizisten della DDR sulle loro macabre torri di guardia. Oggi passeggio sull'Alexander Platz come se fossi a Monaco di Baviera o a Milano: sorseggiando Coca-cola e ascoltando annoiato l'ultimo hit sfornato dal Dorato Occidente.
Indubbiamente, con la Riunificazione ci abbiamo rimesso tutti quanti.