domenica, ottobre 15, 2006

Chuck Palahniuk: 'La scimmia pensa, la scimmia fa'

Chuck Palahniuk torna con un libro di brevi storie che mostrano bene come la realtà nuda e cruda non abbia niente da invidiare alla fantasia più sfrenata.


In La scimmia pensa, la scimmia fa (Stranger Than Fiction), si legge di un'orgia gigantesca in un locale in mezzo al nulla del West di oggi, di un torneo di combattimenti tra enormi mietitrebbiatrici, di una spedizione su un sottomarino nucleare, di un vis-á-vis improbabile con Marilyn Manson, degli allenamenti feroci (e le orecchie a cavolfiore) dei lottatori e molto altro ancora. Ma la parte più sconvolgente è quella che racconta le vite passate e presenti dell'autore: i suoi anni spesi tra lavori pesantissimi di giorno, volontariato in ospedali di notte, le circostanze terribili dell'assassinio di suo padre e del processo al killer.


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Charles Michael "Chuck" Palahniuk è uno statunitense nato il 21 febbraio 1961 da padre di origine ucraina e madre di origine francese. Prese la laurea all'università dell'Oregon, e nel 1996 divenne di colpo un autore di culto con Fight Club, suo debutto ufficiale come scrittore. Dal romanzo fu tratto un film di altrettanto successo, diretto da David Fincher e interpretato da Brad Pitt ed Edward Norton.
Di lui si parla ovunque, riviste patinate e trasmissioni lo cercano, ma spesso invano. La società, questa società, non piace a Palahniuk. Anche in Soffocare, il suo quarto romanzo, lui la critica senza pietà. "Dopo aver visto un film porno, in cui un tipo si fa infilare da una scimmia delle caldarroste nel retto, non si temerà più nulla dalla vita".
Dal 2002 al 2005 la sua produttività aumenta, proporzionalmente alle sue geniali sceneggiature. Ninna Nanna è un noir-thriller fenomenale, in cui un giornalista vedovo si trasforma nel detective più semplice, complessato e, soprattutto, normale, che la storia della letteratura ricordi. In Cavie scopriamo tutto il genio di Palahniuk, che si inventa un moderno Decamerone, dark e grottesco, parabola serrata e devastante sulla spasmodica caccia alla fama e alla celebrità, che in questo tempo di reality onnipresente torna attualissimo.


La scrittura di Palahniuk è scientifica e cruda: eliminazione del superfluo; battute drastiche, fredde; ripetizioni volute. Rasenta il grottesco enfatizzando le parole per far esplodere le frasi. I contenuti sono assolutamente nichilisti. Punto cruciale delle sue narrazioni è la necessità di liberarsi dalle oppressioni della società, dalle competizioni, dai mass media che "ci fanno comprare cazzate che non ci servono".
Il suo stile - non solo letterario ma anche di vita - è simile a quello di Breat Easton Ellis, Irvine Welsh e Douglas Coupland. Sempre provocatorio e contraddittorio, dice di non possedere un apparecchio televisivo e non nasconde la propria omosessualità.
"Forse c'era una vena di pazzia nella famiglia e aspettarono che avessi vent'anni per lasciarmelo sospettare". A quell'età suo padre gli raccontò che il nonno aveva ucciso la nonna a colpi di pistola e poi si era sparato, mentre lui, il padre, andava a nascondersi sotto il letto. Anni dopo, suo padre conobbe una donna attraverso annunci per incontri e uscì con lei. Al ritorno a casa, l'ex-marito di lei li uccise entrambi e poi bruciò i corpi nel garage.


Dice uno dei suoi protagonisti: "La realtà è che uno vive finché non muore. E la verità è che nessuno vuole la realtà."



....BIBLIOGRAFIA

Romanzi

* Fight Club (1996)
* Survivor (1999)
* Invisible Monsters (1999; ma in realtà scritto prima di Fight Club)
* Soffocare (Choke) (2001)
* Ninna Nanna (Lullaby) (2002)
* Diary (2003)
* Cavie (Haunted) (2005)

Saggistica, scritti vari

* Portland Souvenir (Fugitives and Refugees: A Walk in Portland, Oregon) (2003)
* Stranger Than Fiction: True Stories (2003)

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