venerdì, novembre 24, 2006

Andrea Camilleri: 'Vi racconto Montalbano'

camilleri - vi racconto montalbano Si può certamente essere estimatori o meno del Camilleri scrittore (e il "meno" si riferisce in primis a chi non ama i termini dialettali incastonati nell'italiano), ma il Camilleri uomo non può che suscitare apprezzamenti. Il volume di interviste Vi racconto Montalbano è una sorta di Who's Who dell'uomo di lettere siciliano e del suo universo. I personaggi, le situazioni e i luoghi della sua vita (e dei romanzi) vengono qui passati in rassegna dallo stesso Camilleri con l'energia e l'entusiasmo che contraddistinguono l'ormai ottantenne, sempre sanguigno scrittore di Porto Empedocle.



Dal libro:

Quando ha capito che le cose stavano cambiando?

Ho avuto dieci anni di rifiuti dalle case editrici. Pensavo, in virtù della mia concretezza, che quella non era la mia strada. Quando Garzanti mi ha pubblicato Un filo di fumo, le tremila o cinquemila copie mi andavano bene.


A quel punto ha iniziato a considerarsi uno scrittore professionista?

Una volta Aldo Busi in una trasmissione, col suo consueto amore per il paradosso, disse che uno scrittore può dirsi tale quando ha venduto cinquemile copie. Perciò, io sentivo di avere la patente. E quando Elvira Sellerio mi disse che Il Birraio di Preston era arrivato a diecimila copie, esultai.


(...)

Ora, la cosa che più mi colpisce, essendo marxista da sempre, da quando sono nato e non lo sapevo, è non riuscire a non capire come nei miei riguardi si stia verificando l'auspicato fenomeno gramsciano di uno scrittore nazional-popolare. Perché mi legge gente che non ha mai letto nessun libro; mi legge il piccolo operaio, mi legge anche una minima parte di intellettuali. Nessuno ha considerato sociologicamente la mia letteratura. E, invece, avrebbe interessato me per primo uno studio di questo tipo. Invece, una parte dei critici mi ama, una minima parte; la maggior parte dei critici mi disprezza (non ci sono altre parole da poter usare), anche se sono critici marxisti.


Quindi il fatto, per esempio, che un Pietro Citati non si occuperà mai di lei non...

Mi lascia completamente indifferente, amico mio! Non è che si scrive per i critici, si scrive per il pubblico. Io scrivo per i miei lettori, non scrivo affatto per queste persone.





Andrea Camilleri
Vi racconto Montalbano. Interviste.
Casa editrice datanews

domenica, novembre 19, 2006

Orrore!

Stephen King ha imparato che cos'è la paura grazie a George W. Bush.

In un'intervista al magazine tedesco stern.de, King ha ammesso di aver "conosciuto cos'è la paura" tramite "l'infantile convinzione del Presidente americano di essere un messo divino sulla Terra". Prima - ha spiegato King - niente era mai riuscito a spaventarlo in tal modo.

L'autore di tanti bestsellers internazionali non ha fatto un segreto di essersi sentito sollevato dopo aver appreso i risultati dell'ultimo poll per il Congresso americano. Ha inoltre sottolineato che la gioia più grande per lui è stato il licenziamento del Ministro della Difesa Rumsfeld.

Stephen King si trova in questi giorni a Londra per presentare l'ultimo suo romanzo Love, da lui stesso ritenuto tra i suoi migliori in assoluto. Nell'intervista a stern.de, King ha tra l'altro parlato dell'importanza che riveste sua moglie Tabitha per il buon esito della sua attività letteraria.

mercoledì, novembre 15, 2006

God Bless America!

God Bless America!

di Harold Pinter



Rieccoli,
gli Yankees nella loro parata armata
a cantare le loro ballate di gioia
galoppando attraverso il vasto mondo
e lodando il Dio d'America.

I rigagnoli sono intasati di morti
quelli che non potevano esserci
quegli altri che si rifiutavano di cantare
quelli che stanno perdendo la loro voce
quelli che hanno dimenticato il motivo.

I cavalieri hanno fruste taglienti
la tua testa rotola sulla sabbia
la tua testa è uno stagno nella sporcizia
la tua testa è una macchia nella polvere
i tuoi occhi sono fuorusciti e il tuo naso
sente solo la puzza della morte
e tutta quest'aria morta è ricca
dell'odore del Dio d'America.



(traduzione di franc'O'brain)


Poesia pubblicata il 22 gennaio 2003 sulla rivista americana CounterPunch (www.counterpunch.org). Riprodotta in originale nel volume Harold Pinter - God Bless America. Scritti e interviste contro la guerra (Edizioni datanews).

martedì, novembre 14, 2006

RISOLTO IL PROBLEMA DELLE SCORIE NUCLEARI

di Robert Fisk

The Independent, 28 ottobre 2006

In Iraq, nel 1991, le forze americane e britanniche hanno usato centinaia di tonnellate di testate all’uranio impoverito (DU [Depleted Uranium n.d.t.]). Le loro ogive penetranti rinforzate erano fabbricate con i prodotti di scarto dell'industria nucleare. Cinque anni dopo un'epidemia di cancro è emersa in tutto il sud dell'Iraq; ma anche tra i soldati inglesi e americani.

Le iniziali valutazioni dell'esercito Usa mettevano in guardia contro gravi conseguenze per la salute pubblica se tali armi fossero state usate contro veicoli corazzati. Ma l'amministrazione USA e il governo britannico hanno poi fatto di tutto per sminuire queste affermazioni. Eppure i casi di cancro hanno continuato a diffondersi insieme a resoconti sul fatto che i civili in Bosnia - dove l'uranio impoverito era pure stato usato dall'aviazione della Nato – stavano soffrendo di nuove forme di cancro. Le bombe all'uranio impoverito furono ancora una volta usate nell'invasione angloamericana dell'Iraq nel 2003...

domenica, novembre 05, 2006

I tedeschi: "Risparmiatecelo!"

BERLUSCONI PUNTA A PRO7 MA IN GERMANIA LO DETESTANO

Mediaset cerca nuovi mercati; da sempre sbircia verso la Germania, e ora che il dominio in Italia è minacciato, Berlusconi considera seriamente la possibilità di lanciare un'offerta per la tedesca ProsiebenSat1 (potente compagnia che raccoglie diversi canali televisivi privati, tra i quali Pro7 e Sat 1). Come fa notare il Financial Times, Mediaset è una delle "poche società che hanno l'ambizione e la possibilità di stringere un accordo da 5 miliardi di euro". Sussistono però molti dubbi su un'approvazione delle authority. In Germania il nome di Berlusconi è quasi sinonimo di mafioso, e nel collettivo immaginario ha sostituito quelli di Mussolini e di Al Capone, finora usati come offesa nei confronti dell'Italia e degli italiani.
Nella 'Lex column' del Financial Times viene osservato che difficilmente l'operazione potrebbe essere accolta positivamente dai tedeschi, dopo "l'osservazione fatta dall'ex primo ministro quando disse a un membro tedesco del Parlamento Europeo che sarebbe stato perfetto nel ruolo di guardia in un campo di concentramento. Il giudizio ancora brucia" sostiene il quotidiano inglese, "ed è quindi improbabile che ci passino sopra."

mercoledì, novembre 01, 2006

Ma a chi serve Halloween?

Ieri 31 ottobre. Questa cavolata di Halloween, con la quale abbiamo viziato i nostri già stramaledettamente malati figli, mi ha rotto veramente le scatole. Sono stato importunato da gruppi di piccole pesti dapprima per strada, ieri sera, poi sulle scale, e infine sulla porta di casa, che ho dovuto aprire almeno cinque volte a causa di altrettante scampanellate furiose (e che hanno finito per fare infuriare anche me).

Ma che streghe e maghetti del diavolo! Continuiamo a corrompere così i nostri spermii, a infondergli idee di mondi paralleli orrifici, distogliendo la loro mente dai problemi concreti che affliggono la vita quotidiana (Napoli e dintorni, e questi "dintorni" contengono anche la Brianza e il Varesotto...) e il nostro mondo continuerà essere peggiore di quanto già non sia.

L'unica ricorrenza festiva americana che ha veramente un senso è il giorno di San Valentino.

Genitori, maestri di scuola, assistenti sociali: svegliatevi!