lunedì, dicembre 25, 2006

Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato



(Gran Bretagna, 1971)
Regia: Mel Stuart
Principali interpreti: Gene Wilder; Peter Ostrum; Jack Albertson; Roy Kinnear


Tratto dal libro La fabbrica di cioccolato di Dahl Roald, è un capolavoro fiabesco destinato non solo ai bambini ma anche agli adulti.

Willy Wonka è il proprietario di una fabbrica dolciaria nota per la squisitezza dei suoi prodotti. Poiché gli ingegnosi brevetti per la produzione dei dolci sono oggetto dell'interessata curiosità dei concorrenti, da anni Willy Wonka non permette a nessun estraneo di varcare la soglia della fabbrica. Un giorno viene annunciato il lancio di un concorso internazionale: le cinque persone che troveranno all'interno di una tavoletta di cioccolato "Wonka" un talloncino d'oro saranno ammesse alla visita della fabbrica.
Charlie Bucket, un ragazzo povero che vive insieme ai nonni costretti a letto ed alla madre, viene improvvisamente baciato dalla fortuna e si ritrova con altri quattro bambini davanti ai cancelli della Willy Wonka Factory, accompagnati ciascuno da un parente. L'eccentrico Wonka li accoglie e fa loro da guida, rivelandosi, più che il direttore di una fabbrica, come il gestore di un immenso parco dei divertimenti (con una montagna di leccornie, vari bizzarri macchinari e persino il tunnel dell'orrore). Naturalmente indimenticabili sono gli Oompa-Loompa, i suoi lavoratori-nanetti.
Ci sono molti colpi di scena che fanno temere per il destino del piccolo Charlie, ma alla fine prevalgono giustizia e bontà e il Nostro ottiene addirittura la fabbrica dopo un atto di gentilezza nei confronti di Wonka.



Il regista Stuart ha usato diversi trucchi e accortezze nel girare il film: per esempio i giovani interpreti non hanno mai incontrato Gene Wilder prima che lo stesso apparisse sulla porta nei panni di Willy Wonka. Il cast, al completo, non ha visto né la stanza del cioccolato né gli Oompa-Loompas se non dopo l'inizio delle riprese... Tutto questo per rendere le reazioni all'incontro più realistiche.



Il più recente film di Tim Burton (2005), con Johnny Depp, non è affatto male: ha anzi dalla sua la possibilità di sfruttare al meglio la tecnica e i trucchi col computer. E' però proprio l'interpretazione di Willy Wonka da parte di Depp a non reggere il confronto con quella - assolutamente perfetta - resa da Gene Wilder ventiquattro anni prima. Il sorriso tranquillo di Wilder non mette ansia come il ghigno isterico di Depp. Wonka/Wilder sa sempre quel che accade e si mantiene imperturbabile, lo spettatore capisce che può fidarsi di lui, mentre con l'imprevedibile e nevrotico Wonka/Depp si rimane sempre sul chi vive. Il messaggio, o la "morale", è tutta contenuta nelle parole dell'ultima canzone:


IF YOU WANT TO VIEW PARADISE
SIMPLY LOOK AROUND AND VIEW IT
ANYTHING YOU WANT TO, DO IT
WANT TO MAKE THE WORLD
THERE'S NOTHING TO IT

THERE IS NO LIFE I KNOW
TO COMPARE WITH PURE IMAGINATION
LIVING THERE
YOU'LL BE FREE
IF YOU TRULY WISH TO BE





Script originale di Willy Wonka and the Chocolate Factory

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