domenica, giugno 01, 2008

Addio a Sydney Pollack

A poco più di due mesi dalla scomparsa del suo socio Anthony Minghella, se ne è andato il cineasta “icona” della New Hollywood, forse l’ultimo dei grandi registi capaci di coniugare con sapienza e sottile leggerezza l’impegno politico e sociale con le dinamiche strutturali dello spettacolo hollywoodiano, formatosi nelle serie Tv degli anni ’60.


Nella filmografia di Sydney Pollack è difficile trovare pellicole non importanti, ma film come Non si uccidono così anche i cavalli? (1969), Corvo Rosso non avrai il mio scalpo (1972), Come eravamo (1973), Yakuza (1975), I Tre giorni del Condor (1975), Tootsie (1982), La Mia Africa (1985), Havana (1990), Destini incrociati (1999), The Interpreter (2005), sono dei magnifici modelli di un cinema fatto di cuore e di testa, di spettacolo e di sentimenti, di forza morale e sensibilità artistica.

Ad ucciderlo è stato un cancro contro cui aveva a lungo combattuto. Aveva 73 anni.



Nato il 1 luglio 1934 a Lafayette, nell'Indiana, Sydney Pollack oltre al lavoro di regista è stato  attore e produttore tra i più inventivi. Così come alcuni altri colleghi appartenenti alla Nuova Hollywood (Barry Levinson, Mike Nichols...), Pollack non ha mai rinunciato alle ambizioni artistiche, dirigendo interpreti del rango di Robert Redford, Natalie Wood, Jane Fonda, Faye Dunaway, Barbra Streisand, Tom Cruise, Harrison Ford, Nicole Kidman... e ottenendo successi di critica e soprattutto di pubblico.


Insieme a Redford fu co-fondatore del Sundance Institute, autentica istituzione del cinema americano svincolato dalle Majors, e collaborò con la Film Foundation di Martin Scorsese che si dedica alla preservazione dei capolavori del passato.


Era sposato con Claire Grisworld. La coppia ha avuto tre figli, tra i quali Steven, il primogenito, morto tragicamente nel '93 in un incidente aereo in California.

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