mercoledì, aprile 08, 2009

Terremoto - tutto business e niente arrosto

Arrestati a Onna due sciacalli: avevano fatto un bottino di 80.000 euro. "Questa gente viene da tutta Italia" spiegano i carabinieri.

Gli ospedali sono strapieni. Molti bisognosi di cure devono perciò rimanere fuori, all'aperto, in attesa che giunga il loro turno.

Carne venduta a 80 euro al kg - Sono arrivati con un furgoncino pieno di carne chiedendo ai cittadini di Pizzoli 80 euro per un chilo. Indignate, alcune persone hanno avvertito la protezione civile e da lì è partita subito una chiamata ai carabinieri, che stanno raggiungendo il paese per denunciare il responsabile.

Ma non è il cibo il vero problema. Negli accampamenti, regna un ordine esemplare e tutto fila liscio anche durante la distribuzione dei viveri (pasta, frutta, acqua, limonate...). Purtroppo non ci sono tende a sufficienza. Il governo ha parlato dapprima di 17.000 senzatetto e a L'Aquila si chiedono da dove hanno preso queste cifre. Soltanto nel capoluogo abruzzese abitavano 70.000 persone... Alcuni giornali riferiscono ora di 25.000 sfollati, ma non ci sono certezze; è più probabile che siano molti di più. Nel frattempo, anche la notte scorsa tantissimi hanno dovuto dormire dentro le automobili (fonte: RaiNews24; durante uno dei servizi, una madre di famiglia, in evidente stato di agitazione, ha sollecitato l'inviato a dire la verità: "Le tende non ci sono! Io e i bambini dobbiamo trovare rifugio dentro la macchina...").


Qualcuno si lamenta, parlando ai microfoni di una televisione americana: "E' necessario che Berlusconi vada e torni ipocritamente dall'Abruzzo ogni giorno? Non può semplicemente rimanere qui in mezzo a noi? Ma quanto costano al Paese i suoi trasferimenti inutili in elicottero? Quei soldi non possono invece essere impiegati per aiutarci?"

Alcuni altri parlano dei milioni e dei miliardi che l'intera cittadinanza italiana deve sborsare per mantenere Rete4 e Alitalia.


Da alcune indiscrezioni, sembra che non ci siano neppure bare a sufficienza per i deceduti...



Berlusconi accenna a più riprese all'abilità propria e del governo di aver prontamente recato soccorsi ai terremotati; lo dice più o meno tra le righe, lo fa capire in ogni suo discorso... Ma la Protezione Civile è un macchinario che si è messo in moto da solo; non è il Presidente del Consiglio ad aver organizzato gli aiuti: lui ha dovuto solo apporre una firma. Onore ai volontari, un foltissimo gruppo di italiani che tutti i giorni in silenzio lavora per la comunità, e che per la comunità spesso muore. Sono loro che ancora sostengono questo Paese, senza chiedere nulla in cambio, mentre le impalcature istituzionali cigolano pericolosamente e i politici, "inciuciati" con il mondo degli affari, fanno solo campagna elettorale. Soprattutto il loro capo e padre padrone: "Ho fatto, ho detto, ho parlato con Obama, mi ha scritto, mi ha telefonato, hanno agito come avevo suggerito io, io sono riuscito a rappacificarli, ho intermediato..."


Notizia al margine: due medici greci dell'organizzazione Doctors of Peace sono arrivati in Abruzzo in piena notte direttamente da Atene con un camion carico di 70 letti e materassi. Erano stanchi morti per il viaggio e avrebbero subito voluto consegnare il loro dono insieme a una lettera scritta dal sindaco ateniese, perciò si sono messi in cerca del primo cittadino di L'Aquila; ma nessuno ha saputo dire loro dove questi potesse trovarsi...


Gli sfollati pagano il pedaggio dell'autostrada - Cresce la protesta da parte degli sfollati dell’Aquilano e dei paesi della Piana di Navelli perché la Società Autostrada dei Parchi continua a lasciare a pagamento la tratta dell’A25 tra Bussi e Pescara. Secondo alcune testimonianze, questa mattina i casellanti della stazione di Bussi hanno chiesto il pagamento del pedaggio anche a mezzi di soccorso e a forze di polizia.

La società che gestisce l’Autostrada dei Parchi smentisce categoricamente: "Non è possibile che i mezzi di soccorso accreditati abbiano pagato un pedaggio, perché è il codice della strada che li esenta" spiega Antonio Petriello, direttore del personale e gestione dell’azienda. "Ci sono disposizioni chiarissime, e in questi giorni siamo stati in contatto con la Protezione Civile per allargare le maglie il più possibile."

L'eccezione però potrebbe essere rappresentata dagli sfollati in viaggio verso la costa, il cui numero è aumentato in modo esponenziale da ieri pomeriggio: "Non abbiamo avuto disposizioni in merito se esentarli dal pedaggio. Anche se gli sfollati verso gli alberghi della costa dovessero dichiararsi come tali, sarebbe una situazione complessa" spiega Petriello.


Gli unici aspetti positivi, come sottolineano i media stranieri, sono i molti volontari e il senso di solidarietà degli stessi abruzzesi, che si aiutano l'un altro. Alcuni bar hanno riaperto e sono divenuti centri d'incontro. Il caffè viene servito all'aperto, in quanto la terra non smette ancora di tremare. Anche La Compagnia del Viaggiatore, il ristorante di Velia Lorenzetti, è diventato uno di questi punti d'incontro. Nel parcheggio del locale si sono accampati membri delle organizzazioni umanitarie; giornalisti e parenti dei senzatetto dormono dentro le loro auto. A mezzogiorno viene servita la pizza e anche chi deve solo andare al bagno non viene respinto dalla signora Lorenzetti. Non ci sono né la corrente né il gas, ma per fortuna La Compagnia del Viaggiatore vanta un forno a legna. La casa dei Lorenzetti rimane aperta a tutti. Velia ha svuotato i propri armadi per consegnare capi di vestiario ai bisognosi - dagli indumenti intimi ai maglioni pesanti - e amici suoi sono arrivati da Roma con due roulotte piene di coperte e vestiti. Il materiale è stato consegnato ai Vigili del Fuoco, che hanno già provveduto a distribuirlo a chi ne ha bisogno.


Molte critiche al Presidente del Consiglio da parte dei media tedeschi e anglosassoni. Parlando degli sfollati al canale tedesco all-news N-TV, Berlusconi ha affermato che la loro sistemazione nelle tende è "assolutamente provvisoria, ma bisogna che la prendano come un campeggio nel week end".

La frase è stata sbattuta in prima pagina dal quotidiano conservatore Frankfurter Allgemeine Zeitung. E Spiegel Online scrive: “Berlusconi paragona i letti provvisori a un 'campeggio vacanziero'". Ne parla anche l'emittente pubblica ZDF: "Berlusconi rifiuta inspiegabilmente gli aiuti dall'estero e schernisce le vittime del terremoto". ("Ringrazio i Paesi stranieri per la loro solidarietà, ma invitiamo a non inviare qui i loro aiuti. Siamo in grado di rispondere da soli alle esigenze, siamo un popolo fiero e di benessere e li ringrazio, ma bastiamo da soli" - sembra comunque che nel frattempo abbia di nuovo cambiato idea.) Naturalmente anche la yellow press, con la Bild Zeitung in prima linea (un giornale che fin da sempre parla del nostro Primo Ministro come fosse una macchietta), informa che "Berlusconi deride le vittime del terremoto", citandolo così: "Andate, paga lo Stato. E poi siamo vicino a Pasqua e quelli sono bei posti, e con il sole si sta bene!"  A dei bambini che lo salutavano e urlavano 'Forza Milan!' avrebbe detto: "Fate i bravi, voi, dite alle mamme di portarvi al mare che ci sono degli alberghi che vi aspettano". "Sarete serviti e riveriti." Poi, rivolgendosi a una signora sulla quale erano visibili i segni di una lunga permanenza al sole: "Mi raccomando, mettete la crema solare". (Tantissime le vignette che la Bild Zeitung nel corso degli anni ha dedicato a Berlusconi, ritraendolo con un bel faccione molliccio e una fetta di catrame sulla cervice.)

In Inghilterra, dal Telegraph al Guardian, fino al Times, si commenta con stupore e un sottotono di humour britannico l'ennesima gaffe del "premier di tutti gli italiani".


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A proposito delle New Towns di cui parla Berlusconi, arriva la bocciatura dell'architetto Massimiliano Fuksas: "All'estero ci sono state diverse esperienze in passato. Oggi nessuno pensa più alle New Towns perché sono state un fallimento. Le New Towns non sono sono né città, né campagna. L'effetto-città è mancato. Anche dal punto di vista sociale".


Una "new town" italiana è per esempio quella costruita per gli sfollati di Erto in seguito alla frana del Vajont: un vero obbrobbrio.


Lo Stato non c'è - L'associazione dei consumatori ADUC accusa: "Lo Stato non c'è. L'emblema dell'assenza è evidente nella foto che ritrae il crollo del Palazzo del Governo nel capoluogo abruzzese. Lo Stato non serve a proclamare un lutto ma ad evitarlo". Sono parole di Primo Mastrantoni, segretario dell'ADUC. "La legge antisismica è del 1974. Sono passati 35 anni, ma nessun governo si è messo all'opera per evitare il disastro successivo. In 40 anni si sono spesi 140 miliardi di euro per il post-terremoto. Il CNR calcola che basterebbero 8 anni per consolidare l'esistente, oltre, evidentemente, a costruire bene. Dov'è, dunque, lo Stato?"


Ricalca Alessandro Martelli, che insegna "costruzioni in zona sismica" all'università di Ferrara, dirige la sezione "prevenzione rischi naturali" all'ENEA ed è presidente dell'Associazione Nazionale di Ingegneria Sismica: "Un terremoto di grado 7, nell'Appennino meridionale provocherebbe tra i 5 e gli 11.000 morti, in Giappone solo 50. Un sisma ancora più violento (intensità 7,5) in Calabria causerebbe tra le 15 e le 32.000 vittime, appena 400 in una città densamente popolata come Tokyo. In Giappone, un terremoto come quello dell'Aquila non sarebbe neanche finito sul giornale" dice. "E invece da noi l'applicazione della legge che impone criteri antisismici per gli edifici di nuova costruzione viene rimandata in continuazione."


Ora verrà aperta un’inchiesta per accertare le responsabilità per gli edifici inadeguati. Conoscendo l'Italia, nel vaglio resterà certamente un geometrucolo che ha inviato l’allarme alla Protezione Civile trenta secondi troppo tardi, o che non può provare di aver lanciato l'allarme perché la sua pratica "si è persa". Inoltre, si prevedono ulteriori guai per Giampaolo Giuliani: lui, l'allarme-terremoto lo ha diramato troppo presto...


E, ancora: ecco quel che dichiara Cesare Salvi, ospite di Piero Sansonetti a “Red-azione” su Red Tv:  "Pochi sanno che la normativa predisposta subito dopo la tragedia di San Giuliano di Puglia non è mai entrata in vigore. Una normativa dove si decidevano, oltre che le regole per la costruzione delle nuove abitazioni, anche la messa in sicurezza di quelle vecchie. Siamo andati avanti di proroga in proroga e ad oggi ancora non l`abbiamo approvata". 


Il timore generale è che, tra un anno o anche più, questi poveretti, a meno che non si diano da fare da soli, saranno come sempre abbandonati nelle tendopoli, in camper o in prefabbricati, da uno Stato che sempre ha brillato per la sua assenza. Molti ricordano le catastrofi sismiche del Belice, del Friuli, d'Irpinia, del sunnominato San Giuliano di Puglia; ebbene: la ricostruzione è filata liscia solo per il terremoto del Friuli del 1976. La ricostruzione nel Belice è stata eterna. Per quanto riguarda San Giuliano (1350 abitanti) è ancora in corso. E non è terminata quella dell'Irpinia.

C'è tutto un sistema che con le disgrazie altrui ci mangia; palazzinari e no. Quando ci fu il terremoto del 1997 in Umbra e Marche, vennero stanziati i fondi per la ricostruzione delle prime case. E furono ricostruite tutte. Quindi furono stanziati i fondi per le seconde case (a quel tempo governava D'Alema). Lo Stato si impegnò a versare i soldi alle banche, e le banche anticiparono i soldi ai cittadini che cominciarono a ricostruire. Nel 2002, il neoeletto  governo Berlusconi tira indietro la mano e toglie questi fondi. Risultato: le banche si stanno facendo ridare le somme non dallo Stato, ma da quegli sfortunati cittadini! Oltre il danno, la beffa.


I messinesi hanno ancora ben vivo nella memoria il famoso terremoto del 1908 (magnituto 7,3): nella loro città ci sono ancora le baracche! La ricostruzione non è mai stata completata.

Beh, ma che importa? Berlusconi e i suoi giannizzeri faranno costruire il ponte (lo scopo di Berlusconi: far cadere una pioggia di miliardi a imprese amiche che lo ripagheranno in termini di voti, e ciò con il deficit da brivido che ha l'Italia)... Tutto business e niente arrosto.


 


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